Mineralogia della Lombardia

Numerose sono le specie che provengono dai monti della Lombardia; tuttavia, fino a non molto tempo fa, vari minerali erano forniti anche dal suo sottosuolo, specialmente dalle miniere di ferro delle valli bresciane e da quelle piombo-zincifere del Bergamasco.

Non va inoltre dimenticato che l'unico importante giacimento di uranio del nostro Paese è situato proprio in questa regione, nell'Alta Val Seriana.

Per un collezionista, comunque, le aree di maggiore interesse sono soprattutto la Val Malenco, in provincia di Sondrio, e la zona dell'Adamello, nell'Alto Bresciano.

Val MalencoVal Malenco

Ma anche la fascia prealpina è ricca di interessanti località minerqalogiche: tra queste, le cave del cosidetto 'porfido quarzifero' di Cuasso al Monte, nel Varesotto, rappresentano per gli appassionati un fertilissimo terreno di ricerca; qui infatti sono presenti decine di specie che possono soddisfare sia il cercatore principiante sia l'esperto più esigente.

Va ricordato, infine, che in Lombardia la ricerca e la raccolta di minerali da collezione sono disciplinate dalla Legge Regionale del 1989, che tutti i cercatori devono ovviamente conoscere e rispettare.

I minerali di Cuasso

Il numero delle specie segnalate finora nel granofiro di Cuasso raggiunge ormai la cinquantina.

Alcune di esse sono rappresentate da minerali comuni e ben visibili anche a occhio nudo, molte altre sono invece osservabili solo con l'ausilio di una forte lente o, meglio, con il microscopio binoculare.

Solitamente nelle cavità sono presenti più specie associate tra loro che conferiscono, grazie al vario aspetto e alle diverse caratteristiche, particolare eleganza ai campioni.

Il minerale più comune è l'ortoclasio, che compare in tutti i geodi; si presenta in cristalli perlopiù allungati, caratterizzati da un colore che varia dal rosa intenso al rosso mattone.

ortoclasioOrtoclasio

Stessa abbondanza e uguale frequenza ha il quarzo, rinvenibile sempre in cristalli ben definiti, prismatici piramidali, opachi, bianchi o grigiastri, raramente nerastri.

Come rarità si possono trovare alcuni solfuri in piccoli individui ben cristallizzati, nonchè gadolinite e carbonati di terre rare (sinchisite).

gadoliniteGadolinite

Le prealpi Bergamasche

Tra le attività minerarie della Lombardia ha avuto un ruolo di spicco, fino a pochi anni fa, la coltivazione dei giacimenti piombo-zinciferi del Bergamasco.

Sebbene la loro attuale inattività non consenta ai collezionisti di disporre come in passato di materiale sempre nuovo, l'esistenza di ampie discariche e di scavi a cielo aperto permette ancora qualche interessante ritrovamento.

Le miniere di cui parleremo sono situate tra le valli Brembana e Seriana; esse sfruttavano i giacimenti piombo-zinciferi compresi nel cosidetto 'distretto di Gorno', denominato in tal modo da una delle principali località minerarie della zona.

I minerali nelle prealpi Bergamasche

Le ricerche vanno compiute nelle discariche e negli scavi a cielo aperto, evitando nel modo più assoluto gallerie e pozzi che sono pericolosissimi.

Citiamo ora le specie più antiche di questa zona.

La fluorite abbonda nella miniera di Paglio Pignolino, mentre è meno comune altrove; è reperibile in masse spatiche, soprattutto biancastre o violacee, e assai più raramente in cristalli cubici incolori, violacei o rosa-lilla.

fluoriteFluorite

Molto frequente in tutta quest'area è la calcite.

Decisamente più rari, ma talvolta molto eleganti, sono i campioni di auricalcite,in splendidi ciuffi di aghetti verdi o azzurri.

auricalciteAuricalcite

Val Malenco

La Val Malenco è una delle più belle valli alpine lombarde ed è famosa anche per i suoi splendidi minerali.

Lunga complessivamente circa 35 km, ha la testata delimitata dagli imponenti massicci del Monte Disgrazia (3700 m) e del Pizzo Bernina (4000 m), oltre che dell'elegante piramide del Pizzo Scalino, e confluisce nella Valtellina in corrispondenza di SOndrio.

Una buona parte della Val Malenco è costituita da un grande ammasso di rocce serpentinose, ma non mancano quelle metamorfiche (gneiss, micascisti), le magmatiche di tipo granitico o dioritico e le sedimentarie (calcari, dolomite).

La notorietà mineralogica della valle è dovuta principalmente alla presenza di una varietà gemmifera verde di granato, il demantoide, e di grandi, purissimi cristalli ialini di quarzo.

demantoideDemantoide (Robert M. Lavinsky)

Qui inoltre, agli inizi del Novecento, sono state scoperte due nuove specie, l'artinite e la brugnatellite, i cui nomi ricordano i professori Ettore Artini e Luigi Brugnatelli, celebri mineralogisti lombardi.

artiniteArtinite

I minerali della Val Malenco

Data la presenza di numerosi tipi e varietà di rocce, anche le specie di mineralogiche qui sono molte e diversificate.

Ci limiteremo, perciò, a descrivere i minerali più facilmente reperibili.

Presso la ROcca di Castellaccio, nelle fessure dei massi di serpentino verdastro cementati tra loro dal terriccio, si possono rinvenire l'artinite, sotto forma di incrostazioni.

Invece nel Val Sissone si possono trovare individui di almandino, in distinti cristalli rosso scuri.

almandinoAlmandino

Al Pizzo delle Tre Mogge si possono trovare le masserelle compatte verde pistacchio del serpentino nobile.

La Val Lanterna, infine, è celebre per i ritrovamenti efettuati in passato di bellissimi campioni di granato demantoide; qualche discreto esemplare si può scoprire anche attualmente, in particolare nelle vacchie cave.

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