Etna

Non molto lontano, sulla costa ionica della Sicilia, si alza fin sopra i 3000 metri un vulcano gigantesco, dal larghissimo cono depresso, sparso, per grantissima parte, di spenti crateri come certi paesaggi lunari.

l'Etna, il mitico monte fumante in cui gli antichi ponevano la fucina dei Ciclopi;

e anche sui suoi fianchi la tragedia è sempre in agguato.

Nel1971 la lava è uscita dai vari squarci nei suoi contrafforti ed è colata per le pendici, in lapilli violacei, fino a verdi castagnei e fra le vigne fiorenti;

paesi come Fornazzo e Sant'Alfio ne sono stati sfioratie, per settimane, i loro abitanti hanno vissuto nel terrore.

Nel poderoso fianco orientale dell'Etna si apre la Valle del Bove, una conca selvaggia costellata di crateri, dominata da altissime pareti detritiche profondamente erose.

In queste instabili muraglie si osservano colonne rocciose di varia larghezza che hanno tagliato obliquamente gli strati di lave e di tufi, e che spiccano nettamente per la loro diversa colorazione.

Sono i filoni, o dicchi, nei quali il magma si è solidificato in profondità e che soltanto l'erosione ha portato alla luce: esempi veramente tipici di rocce intrusive (filonestrato, laccoliti).

L'accostamento dei filoni ai tufi sciolti, composti di cenere e lapilli, offre sull'Etna uno spettacolo suggestivo.