Terremoti Vesuvio - ultimi sette giorni
Terremoti Vesuvio - ultimi sette giorni
Magnitudo registrate
Terremoti nelle vicinanze del vulcano - 10 km
Vulcano Vesuvio
In uno dei più bei golfi del Mediterraneo, un cratere accigliato, dal bordo slabbarato verso il mare, domina con i suoi pendii bruni e gialli un'antica città, con le sue strade, le sue cose, i suoi templi.
I caldi tramonti del Tirreno traggono colori di sogno dalla città morta, avvolta di silenzio fra i pini marittimi, gli oleandri, i filari di cripressi, e le danno un fascino inesprimibile.
Ma in questa visione d'incanto c'è l'eco di una remota tragedia, perchè la città di Pompei, e il vulcano è il Vesuvio, alto 1300 metri, che la distrusse quasi 2000 anni fa.
Agli inizi della nostra èra, Pompei era una fiorente e tranquilla città, e il Vesuvio, inattivo, era soltanto una boscosa montagna dalle falde ricoperte di vigneti.
Nell'anno 62 un terremoto danneggiò gravemente la città, ma la montagna non diede alcun segno di risveglio.
Diciassette anni dopo ci fu un altro violento terremoto e la cima del Vesuvio si aprì improvvisamente.
Mentre ininterrotti sussulti scuotevano il monte, una gran nube nera si levò dalla sua vetta devastata, s'alzò nel cielo vorticando in densi globi.
Cenere e scorie cominciarono a caderne, e la loro quantità fu tale che il cielo si andò a poco a poco oscurando finchè fu notte in pieno giorno, non solo a Pompei ma anche sull'altro lato del golfo, a Napoli e a Miseno.
Ben presto i lapilli che grandinavano, la cenere calda che cadeva come neve, l'oscurità profonda preclusero ogni via di scampo a chi non aveva potuto allontanarsi in tempo.
In due giorni Pompei fu sepolta da oltre 2 metri di materiale vulcanico e la sua stessa ubicazione finì per essere dimenticata.
Se ne ritrovarono le prime tracce, casualmente, soltanto 15 secoli dopo, eseguendo uno scavo per un acquedotto.