Gli Gneiss

Il termine gneiss viene usato per designare tutte le rocce metamorfiche che mostrano una scistosità (proprietà di alcune rocce di sfaldarsi) abbastanza evidente e che contengono più del 20% di feldspati(gruppo di minerali molto comuni).

Gli gneiss sono stati divisi in due gruppi a seconda dell'origine: gli ortogneiss, formatisi da rocce magmatiche, e i paragneiss.

Ortogneiss

Gli ortogneiss derivano da litotipi magmatici effusivi. É tuttavia difficile riconoscere con sicurezza se un ortogneiss sia realmente derivato da una roccia magmatica o non piuttosto da prodotti sedimentari.

Conviene perciò estendere il concetto di ortogneiss non solo ai derivati magmatici, ma anche a quelli sedimentari.

ortoclasioOrtoclasio

I minerali principali degli ortogneiss sono quarzo, ortoclasio, epidoti, muscovite; in rari casi è presente la nefelina

nefelinaNefelina

I componenti si associano tra di loro nelle combinazioni e nelle proporzioni proprie delle rocce magmatiche. Avremo perciò ortogneiss granitici, dioritici,... e cosi via.

La tessitura degli ortogneiss è quasi sempre orientata.

Gli gneiss rivestono particolare importanza in campo edilizio in quanto sono resistenti all'azione degli agenti atmosferici e si possono lavorare abbastanza facilmente.

Alcuni di essi, commercialmente chiamati beole.

Fino a pochi anni fa gli gneiss erano usati quasi solo localmente e assai di rado venivano importati o esportati. Oggigiorno però, non è più cosi.

Paragneiss

I paragneiss sono metamorfiti regionali molto diffuse e abbondanti, derivate per metamorfismo da rocce argilloso-arenacee.

Il carattere mineralogico di queste rocce è condizionato chimicamente. Un grande esempio di queste sono le grovacche

grovaccaGrovacche

Le rocce metamorfiche

Sono prodotte dalla trasformazione di altri litotipi che si sono dovuti adattare a nuove condizioni ambientali.

Il processo metamorfico implica la trasformazione diretta di una roccia in una roccia diversa, che avviene in condizioni di temperatura tra i 200 e 850 ℃, a pressione piuttosto alta.

Il primo metamorfismo nella storia della Terra, quindi, si è potuto verificare solo su litotipi magmatici o sedimentari preesistenti.

Le metamorfiti, dunque, sono il prodotto della trasformazione di rocce magmatiche, sedimentarie o metamorfiche che si compie mediante una ricristallizzazione allo stato solido in cui vengono distrutti i minerali premetamorfici, i quali lasciano il posto a componenti stabili nelle nuove condizioni.

Le trasformazioni metamorfiche avvengono a differenti profondità e, quindi, a pressioni diverse entro la crosta terrestre; è bene però ricordarsi che il passaggio è graduale e non esiste perciò un confine nettamente delineabile.

Vi sono diversi tipi di metamorfismo. Una prima distinzione è quella geologica, essenzialmente legata all'ampiezza del settore di crosta terrestre interessato dalla trasformazione. Da qui si può ulteriormente dividere in metamorfismo di contatto, locale, e quello regionale, che si estende su ampi settori.

Le rocce clastiche

Sono originate dall'azione degli elementi atmosferici sulle parti emerse della crosta terrestre.

desertoDeserto Sahara

Gli agenti fisici e chimici esercitano di continuo sulle rocce della superficie terrestre un'intensa azione demolitrice, soprattutto in alcune regioni del globo.

Una forte escursione termica in zone montane al di sopra di una certa altitudine, per esempio, fa sic he dalle pareti rocciose si stacchino blocchi e massi i quali, via via si riducono, andando a costituire sedimenti di ghiaia, sabbia e materiale ancor più minuto.

L'azione del mare lungo i litorali determina la progressiva demolizione della costa: gli effetti combinati del moto ondoso e delle correnti, inoltre, danno luogo a una selezione naturale dei materiali sabbiosi e ghiaiosi; i fiumi, dal canto loro, trasportano materiale detritico, depositandolo lungo il percorso secondo la dimensione e il peso.

I materiali che si formano in seguito alla degradazione delle parti emerse della superficie terrestre vengono generalmente suddivisi in sedimenti psefitici (ciottole, ghiaie...) sedimenti psamminici (sabbie e arenarie) e sedimenti pelitici (materiali argillosi).

Le ghiaie e i ciottoli sono sedimenti incoerenti i cui elementi costitutivi, in seguito al rotolamento provocato dalle acque dei torrenti e dei fiumi, hanno assunto forme tondeggianti.

Le rocce calcaree

Più della metà dei minerali che le compongono è costituita da carbonati (sali derivati dall'acido carbonico).

Le rocce calcaree costituiscono un grande gruppo fra le sedimentarie; la loro denominazione allude alla loro composizione chimica: infatti sono formate prevalentemente da carbonato di calcio e hanno perciò un chimismo calcareo.

Le varietà più compatte sono facilmente tagliabili in lastre e quindi vengono impiegate in edilizia.

pamukkaleesempio rocce calcaree (fonti di Pamukkale)

Le rocce sedimentarie

I vari componenti di questi litotipi vengono trasportati, depositati e quindi cementati tra di loro.

Le rocce sedimentarie possono essere prodotte essenzialmente da quattro processi: dal deposito di resti organici, dalla precipitazione per cause chimiche di sali, dal disfacimento di litotipi preesistenti sulla crosta terrestre e dal consolidamento di detriti di origine vulcanica.

stalagmiteesempio rocce sedimentarie (stalagmiti)

I basalti

Si estendono su aree vastissime della superficie terrestre, sono rocce effusive più comuni sulla superficie terrestre, dove formano grandi estensioni subaeree e marine, coni vulcanici, colate laviche e filoni.

I vulcani più conosciuti, come quelli delle isole Hawaii e dell'Islanda, l'Etna in Italia e il monte Fuji in Giappone, sono costituiti proprio da basalti.

Queste rocce, tuttavia, danno vita alle strutture più varie: per esempio, se durante il raffredamento la parte superiore della colara subisce deformazioni, può contorcersi e spezzarsi, dando luogo alla lava 'a corda', cosi chiamata per il suo tipico aspetto.

irlandaesempio di basalti (Selciato del gigante) Irlanda

Le rocce effusive

Le rocce effusive si formano quando un magma, nella sua risalita, incontra una spaccatura della crosta terrestre che ne permette una rapida fuoriuscita.

Tale fenditura prende il nome di vulcano, mentre la zona lungo la quale il magma risale è chiamato condotto e la sua intersezione con al superficie terrestre cratere; attorno a quest'ultimo molto spesso si accumulano vari detriti che danno origine a un rilievo, la cui morfologia dipenderà dal numero di eruzioni e dal volume dei materiali emessi.

Queste rocce si classificano seguendo il diagramma di Streckeisen, analogamente alle intrusive.

vulcano_conicoVulcano conico

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