pomice(Pomice)

Pomice

La pomice, che gli antichi Romani chiamavano pumex, è una delle rocce più singolari e caratteristiche esistenti in natura:

basti pensare che è l'unica in grado di galleggiare sull'acqua come un pezzo di legno o di sughero, a causa del suo bassissimo peso di volume.

Essendo poi molto porosa, ha un aspetto pressochè inconfondibile, che ricorda quello della spugna.

La pomice è diffusa soprattutto in zone caratterizzate da un vulcanismo di tipo esplosivo.

Le caratteristiche

La pomice ha una composizione chimica variabile, ma di solito è sialica, cioè ricca di silice e di alluminio.

Si tratta di una roccia magmatica effusiva.

La struttura della pomice è vescicolare, la sua tessitura scoriacea: è infatti un materiale affine alle scorie, violentemente espulso in aria durante le fasi iniziali di un vulcanismo di tipo esplosivo;

i gas contenuti nella lava si sono poi liberati, dando luogo a vacuoli , bolle e canali.

Sono questi ultimi a conferire alla roccia un'estrema leggerezza, con un peso di volume molto basso, inferiore a quello dell'acqua.

Spesso i vacuoli si riempono di zeoliti, calcite e altri minerali secondari.

Componente essenziale della pomice è il vetro vulcanico, una sostanza amorfa prodotta in seguito a un consolidamento della lava rapidissimo, che non ha perciò consentito la cristallizzazzione ai componenti mineralogici;

in piccole quantità, poi, sono sempre presenti vari silicati in cristalli microscopici, calcite, zeoliti e altri minerali secondari.

La grana è spesso fine e non facilmente osservabile.

Il colore dipende dal chimismo; tuttavia, essendo rocce perlopiù sialiche, le pomici sono generalmente piuttosto chiare (bianco-grigiastre, giallognole, rosate).

La tonalità può essere più scura se c'è presenza di ferro.

pietre pomicePietre Pomice

Origine e giacimenti

La pomice è una roccia magmatica effusiva, che si forma in condizioni particolari.

Nelle fasi iniziali di un vulcanismo di tipo esplosivo, molto ricche di elementi gassosi, accade spesso che frammenti di materiale lavico vengano violentemente espulsi in aria, proprio per la pressione elevata dovuta ai gas presenti.

Questi frammenti, a chimismo sialico, viscosi, al momento dell'esplosione raggiungono quindi velocemente l'ambiente esterno e altrettanto rapidamente solidificano, perdendo tutti i loro componenti volatili che, abbandonando la roccia, lasciano olle e vacuoli, o addirittura canali.

In seguito, tali cavità possono essere riempite o solo tapezzate da materiali diversi, generalmente zeoliti o calcite.

In Italia la pomice è molto nota e abbastanza diffusa.

La troviamo in grande abbondanza alle isole Eolie (Messina), soprattutto a Lipari, dove è facile vedere frammenti di roccia galleggianti sulla superficie del mare.

Un'altra isola del Mediterraneo ricca di pomice è Santorino, in Grecia.

Fuori dall'Europa, questo materiale è assai comune in numerose aree vulcaniche, per esempio nell'arcipelago della Sonda (Indonesia) e in Giappone.

Gli usi

La pomice, essendo costituita da quarzo e feldspati, è abbastanza dura: per questo motivo viene usata come abrasivo naturale, benchè di modesta qualità, soprattutto per materiali teneri, ma anche incampo cosmetico (pietra pomice).

Un tempo questo litotipo era impiegato in edilizia nella frabbricazione della lana di roccia, utilizzata come isolante termico e acustico;

tuttavia si trattava di un materiale formato da fibre vetrose sottilissime e lunghe che sono estremamente dannose alla salute se inalate, perciò ne è stato vietato l'uso.

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