Il travertino è una roccia famosa sin dall'antichità:
molto usata dai Romani per i loro monumenti (basta pensare al Colosseo, costruito appunto in lapis tiburtinus), è un tipico calcare di origine chimica, dall'aspetto inconfondibile a causa delle impronte fossili di fogliez.
In alcune località, inoltre, è possibile osservarne direttamente la genesi: presso Viterbo, per esempio, vi sono sorgenti termali nelle cui vicinanze si riconosce la formazione di questa roccia sedimentaria sotto forma di incrostazioni bianche calcaree.
Ciò accade anche a Pré-Saint-Didier (Val D'Aosta), a Pamukkale (Turchia) e nel Parco Nazionale dello Yellowstone (Stati Uniti).
Il travertino è una tipica roccia sedimentaria di origine chimica, con chimismo clacareo:
è infatti costituita quasi esclusivamente da carbonato di calcio sotto forma di calcite e, più raramente, di aragonite, minerali che rappresentano i componenti essenziali.
L'unico minerale accessorio è la limonite, che dà sfumature giallastre al litotipo, dalla colorazione chiara e rosata.
Peculiare, nel travertino, è la presenza di fossili, soprattutto impronte di foglie, inglobate nella roccia durante la sua formazione.
La tessitura è vacuolare, solitamente priva di stratificazione, anche se può presentare sottili bande differenziate dovute a concentrazioni di impurezze.
La struttura di questo litotipo è fibrosa a causa del depositarsi successivo dei vari strati di roccia.
Il travertino in genere è una roccia abbastanza compatta, anche se non mancano le varietà porose, meno consistenti.
Essendo costituito essenzialmente da carbonato di calcio, reagisce velocemente se bagnato con poche gocce di acido cloridrico diluito.
Il travertino deriva dall'evaporazione di acque ricche di carbonati di calcio, che può avvenire in grotte, laghi o presso le cascate dei fiumi;
in questi luoghi, durante la sua formazione, la roccia spesso ingloba vari resti animali e vegetali, soprattutto foglie, che fossilizzano.
Il travertino è una roccia molto recente, appartenendo al Quaternario, e ha poche decine di migliaia di anni;
inoltre si forma anche attualmente e ciò consente di studiare bene il fenomeno:
a questo scopo, una delle località italiane più famose è il laghetto del Bullicame, presso Viterbo, da cui fuoriesce, a 65 °C di temperatura, un'acqua termale ricca di sali carbonatici e radioattiva, che poi scorre sul terreno circostante;
proprio qui è possibile la genesi del travertino che, sotto forma di patine bianche, incrosta tutto ciò con cui viene a contatto:
fili d'erba, foglie, frammneti di legno e mille altre cose.
Simili al travertino sono i tufi calcarei, che però sono molto più leggeri e porosi, con meno concrezioni.
In Italia, estesi depositi di travertino sono quelli della Toscana e del Lazio, lungo le valli dellìAniene e del Tevere;
la località più tipica è Tivoli, ma la roccia si trova anche a Roma (monti Parioli e Villa Glori) e nel Viterbese (Viterbo, Orte, Tarquinia).
Più limitati sono invece gli affioramenti del Varesotto e della Valle d'Aosta (Pré-Saint-Didier), in corrispondenza di acque sorgenti da rocce calcaree e gessose, ricche di carbonato di calcio.
Anche qui, come al Bullicame, è possibile osservare la formazione continua della roccia.
Nel parco dello Yellowstone e Pamukkale, infine, il travertino ha creato veri e propri monumenti naturali, a forma di vasche e cascate rocciose bianchissime.
Il travertino è una classica pietra da costruzione, utilizzata in tutta l'Italia, soprattutto in quella centrale;
esteticamente apprezzabile, è impiegata in lastre per i rivestimenti, meno spesso per le pavimentazioni, a causa della presenza di numerosi vacuoli nella roccia.